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La mia ricerca artistica è incentrata sul legame fra l'essere umano e il mondo attorno di cui fa parte. Partendo da forme vorticose che richiamano la struttura del DNA e la spirale aurea presente in natura, questo rapporto si rafforza nel confronto della figura femminile con la materia. Il marmo, il legno, la terracotta, formano un unicum con il soggetto ritratto; la relazione sensoriale ogni volta rinnovata con la specificità strutturale di ogni materiale crea sculture organiche, in cui l'essere umano, che sia l'artista, il soggetto o l'osservatore, entra in contatto con la pietra; la figura femminile, la sua forza come generatrice di vita, la sua bellezza sensuale ma fragile contro il tempo che passa, si mischia alla quella potente e statica del mezzo espressivo usato, quasi in un rapporto di mutuo soccorso o di esaltazione reciproca. Le opere finali riecheggiano a frammenti che sembrano venire dal passato, antichi, modificati dal tempo, qualche volta velati di malinconia, ma sono sempre un'interpretazione della contemporaneità nei suoi vari aspetti. L'accostamento della "classicità" del marmo bianco di Carrara a pietre colorate e meno associate ad uno stereotipo storico occidentale come onici o altri calcari, manifesta questo rapporto fra passato e mostra una profonda indagaine della società attuale e degli stati d'animo dell'essere umano. Il marmo è il mezzo con cui rappresentare meglio un'emozione e la cromia degli altri elementi completa enfatizzando questa ricerca espressiva. Sono ritratti di un'emotività intima ma oggettiva e universale, di fragilità, di forza, di ricerca e di conquista; sono sculture di quella parte di anima spesso costretta a nascondersi.

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